Biblioteca Diocesana - Massa

Lettere parlanti

Vite di tredici confessori di Christo, scelte da diversi autori, et nel volgare italiano ridotte dal P. Gio Pietro Maffei, della Compagnia di Gesù.

In Brescia, appresso Vincenzo Sabbio, 1595

I confessori di Cristo

Chi sono i confessori di Cristo? Ecco una parola affascinante, “confessore”, che ha cambiato significato nei secoli e che per i più, oggi, rimanda a colui che ascolta le confessioni nel sacramento omonimo; trova qui, invece, il suo significato primigenio: nel linguaggio liturgico sono detti, infatti, confessori di Cristo coloro che, in tempi di persecuzioni, hanno testimoniato la propria fede, proclamandosi cristiani, senza però subire il martirio.

Questa vita di tredici confessori non ospita solo Santi ma anche due Beati, ovvero due vite comunque esemplari ma che non hanno raggiunto il grado più alto, secondo i tre, stabiliti dalla Chiesa, di Venerabile, Beato e Santo. I due Beati, Andrea [Corsini], vescovo di Fiesole e Lorenzo Giustiniani furono poi santificati il secolo successivo alla stesura dell’opera, rispettivamente nel 1629 e nel 1690.

Autore del volume è Giovanni Pietro Maffei, gesuita, autore della celebre Storia delle Indie Orientali, un capolavoro storico dedicato alle colonie portoghesi nell’Oceano indiano e pubblicato nel 1588, in latino, con il titolo di Historiarum Indicarum libri XVI

Le lettere parlanti

Il libro a stampa imitò da subito il libro manoscritto e per più secoli continuò ad utilizzare, in varie forme e modalità, le iniziali decorate o figurate, comunque in evidenza, al di fuori dell’impaginazione testuale. In questo volume sono protagoniste, all’inizio di ogni capitolo, alcune splendide iniziali xilografate (incisioni su legno) del tutto peculiari, da intendersi come vere e proprie iniziali parlanti: le immagini raffigurate non hanno cioè un rapporto con il testo a cui la lettera dà principio ma il legame è tra la figura e l’iniziale che la ospita.

Questa tipologia di capilettera ebbe una grande diffusione nel libro a stampa, per tutta la durata della vita del libro preindustriale; si tratta di iniziali a volte figurate (che riproducono un oggetto, un animale, un personaggio) o istoriate (che riproducono una scena, un piccola storia) la cui prima lettera coincide con l’iniziale che la contiene, secondo un principio acrofonico.

Celeberrime le 540 lettere parlanti calcografiche (incisioni su rame) disegnate da Luigi Vanvitelli e incise da Carlo Nolli per la monumentale opera delle Antichità di Ercolano, in otto volumi ricchi di incisioni, dedicata ai reperti provenienti dallo scavo delle rovine di Ercolano nel Regno di Napoli e pubblicato tra il 1757 e il 1792. (È possibile esplorare virtualmente questa magnifica opera sul sito https://www.accademiaercolanese.it/le-antichita-di-ercolano-esposte; inoltre, la nostra provincia ha la fortuna di conservarne un’esemplare presso il Fondo antico della Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti di Carrara)

Annunciazione

Uno degli episodi più celebri e rappresentati nella storia dell’arte non poteva mancare nelle deliziose iniziali istoriate e parlanti di questo volume.

Ecco la A di Annunciazione che, nonostante il piccolo spazio ristretto, ci presenta tutti i particolari che accompagnano nei secoli l’iconografia di questo episodio evangelico: Maria intenta a pregare o leggere in un ambiente chiuso, una stanza intima, come si nota dal tendaggio, l’angelo che annuncia il concepimento di Gesù, la colomba, simbolo dello Spirito Santo e della sapienza, il giglio, simbolo della purezza.

Fiat voluntas

Nell’immagine che fa da sfondo alla lettera F si sta svolgendo il celebre episodio evangelico di Gesù nell’orto degli ulivi. Non è immediata la connessione tra l’iniziale è la storia narrata. Dicono i vangeli che, dopo l’Ultima Cena, Gesù raggiunse con i suoi discepoli un luogo appartato dove pregare, il podere del Getsemani, chiedendo loro di rimanere svegli e pregare. Si inginocchiò quindi poco distante e, provando una travolgente tristezza e angoscia, pregò dicendo “Padre Mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!”. Poi, poco dopo, aggiunse: “Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà”. In latino questo passo è tradotto Fiat voluntas tua. Da qui la F della lettera parlante. Anche l’Angelo che si affaccia dal cielo è parte del racconto evangelico, venuto dal cielo per consolare Gesù e il suo sgomento. Al termine della preghiera nell’Orto degli Ulivi, Gesù sarà tradito da Giuda Iscariota e verrà catturato dalle guardie del Sinedrio.

Curiosità

L’iniziale B, che rappresenta il Battesimo di Gesù da parte di Giovanni Battista, episodio riportato dai tre vangeli di Marco, Luca e Matteo, è stata scelta come logo della Biblioteca Diocesana dei Santi Ambrogio e Carlo, sede di Massa, fin dalla sua inaugurazione nel 2005.

Per i più piccoli

Cosa ti ricorda questo simpatico alfabeto tratto da un libro di 100 anni fa?

Sembrano proprio loro, le lettere parlanti. La A di aeroplano, la B di bambola; allora come oggi i piccoli alunni delle scuole elementari utilizzavano iniziali figurate, con giochi, animali e personaggi, per poter imparare l’alfabeto. Niente è più efficace di un’immagine per fissare nella mente un concetto, una lezione, una filastrocca, un storia, ed anche una letterina.

Prova anche tu a disegnare il tuo alfabeto di lettere parlanti, con i tuoi animaletti preferiti o le piccole favole che conosci, la L con il leone, la A con l’aquila, la V con la piccola storia della Volpe e l’Uva, e così via con la tua fantasia.

Bibliografia

  • Marco Santoro, Maria Gioia Tavoni (a cura di), I dintorni del testo approcci alle periferie del libro. Atti del Convegno internazionale, Roma, Edizioni dell’Ateneo, 2005
  • Franca Petrucci Nardelli, La lettera e l’immagine: le iniziali ‘parlanti’ nella tipografia italiana (secc. XVI-XVIII), Firenze, Olschki, 1991
  • Luca Torin, Su alcune lettere figurate delle cinquecentine italiane, Giornale della dedica e altro, Saggi, 7, 2013, http://www.margini.unibas.ch/web/rivista/numero_7/saggi/articolo2/tosin.html