Nuova mostra al Museo Diocesano di Massa

Sentieri di Speranza. Viaggi di fede e umanità

In concomitanza con il Giubileo, il Museo Diocesano propone una nuova mostra dal titolo “Sentieri di
Speranza. Viaggi di fede e umanità”. Il percorso attraverso le sale guiderà i visitatori a scoprire i tesori
dell’arte sacra legati all’esperienza del pellegrinaggio in tutte le sue forme, da quello più classico verso
Roma a quelli più intimi e personali o caratteristici delle comunità locali come le processioni.


Il percorso della mostra è scandito anche da varie testimonianze artistiche dell’oggetto che sarà al centro
della celebrazione di apertura del Giubileo: la croce. Questa celebrazione prevede una processione e un
momento di particolare ostensione e venerazione della croce quale segno eloquente della speranza
cristiana. L’Ufficio liturgico diocesano ha scelto il crocifisso recentemente appeso al centro del presbiterio
della cattedrale, antico manufatto tradizionalmente attribuito al famoso scultore locale Felice Palma.
Il Museo Diocesano in questi anni ha costruito un intenso dialogo con gli artisti contemporanei, per questo nella prima sala – stabilmente dedicata al trittico con la Madonna in trono di Bernardino del Castelletto – ospiterà la ferula-reliquiario commissionata dalla diocesi per le celebrazioni giubilari presiedute dal Vescovo, ovviamente nei momenti in cui non sarà utilizzata per le celebrazioni stesse. Si tratta di un’opera d’arte suntuaria che racchiude due diversi oggetti d’uso della liturgia: un bastone pastorale e una stauroteca. Infatti, la croce che sostituisce il tipico ricciolo può essere smontata dall’asta e issata su una base piatta. L’idea è nata all’interno della commissione istituita dal Vescovo per gestire le varie iniziative legate al Giubileo ed è rilevante su diversi fronti: anzitutto realizza l’intenzione di caratterizzare le celebrazioni di gruppi diversi con un segno evidente di unità e continuità ma anche quella di riappropriarsi del ruolo di committente di opere d’arte da parte della Chiesa; inoltre, la croce riprende e dà continuità visibile al segno individuato dalla Chiesa universale per la celebrazione di apertura del Giubileo (29 dicembre 2024). Il suo aspetto formale manifesta alcune di queste suggestioni, per esempio la teca della reliquia della croce a stella natalizia oppure la grande vela che abbraccia l’asse verticale diretto richiamo al logo del Giubileo, ma anche la presenza del marmo bianco che parla inequivocabilmente della nostra terra.
La realizzazione è stata affidata alla Scuola Beato Angelico di Milano, laboratorio artistico e di riflessione
culturale con il quale, a partire dalla confezione dei paramenti per l’ordinazione del Vescovo Mario, si è
instaurato un intenso e proficuo rapporto di collaborazione.


Lungo il percorso espositivo si incontrano altri crocifissi significativi come la croce stazionale della
Cattedrale, prodotta a Roma nella bottega di GianLorenzo Bernini, il crocifisso processionale della
parrocchia del Ponte sicuramente uscito dalla bottega degli scultori carraresi Pietro e Ferdinando Tacca o le preziose croci astili riconducibili ai più importanti argentieri toscani del Rinascimento. Accanto alle croci le numerose figure dei Santi, legati ai percorsi dei pellegrini, opere realizzate nei materiali più svariati,
provenienti dalle chiese del territorio, testimoniano la ricchezza di un patrimonio ancora per molti aspetti
da scoprire e valorizzare.


Il percorso, iniziato con uno sguardo storico rivolto alle diverse forme con cui nel tempo i fedeli hanno
vissuto l’esperienza del pellegrinaggio, si conclude invece con uno sguardo al presente, presentando le
testimonianze di persone immigrate che hanno intrapreso viaggi di diversa natura, ma comunque spinti da un forte sentimento di speranza. Questa sezione della mostra, che sarà oggetto di attività di approfondimento anche con le scuole del territorio, è stata progettata in collaborazione con l’Ufficio Migrantes della diocesi insieme all’associazione Casa Betania. Qui sono esposti alcuni ritratti ed interviste di persone immigrate, frutto di un progetto realizzato più d 20 anni fa, che illustra l’esperienza di alcuni stranieri che nel nostro paese hanno trovato rifugio ma anche la possibilità di affermarsi divenendo parte integrante del tessuto sociale. Tali esperienze sono messe a confronto con quelle di un gruppo di ragazzi minori non accompagnati, di recente accolti dalla nostra Diocesi, le cui testimonianze sono raccolte in un filmato che offre l’occasione di riflettere su come il fenomeno dell’immigrazione sia cambiato negli ultimi anni. Alla triste situazione dei nostri giorni e alla tragedia dei morti in mare, rimandano invece le opere di un artista africano che sono state oggetto diuna mostra nella parrocchia di Vicofano nel pistoiese, gentilmente concesse in prestito.

Il Museo è aperto con il seguente orario:

Giovedì 14:30 -18:30, venerdì 10:00 – 18:00, sabato 10:00 – 18:00, domenica 14:30 – 18:30